Per diversi secoli i rilievi orientali delle Alpi hanno rappresentato il limite naturale tra la realtà germanica, quella latina e quella slava. Attualmente la divisione linguistica è ancora presente, ma tali cime sono divenute meta di incontro e di integrazione. Un esempio calzante è rappresentato dal monte Lussari, una perla turistica situata all’estremo nord-est del territorio italiano, divenuta luogo di pellegrinaggio di questi tre popoli.
Il santuario del monte Lussari
Secondo quanto riportato da un’antica leggenda locale, questo importante edificio sacro venne eretto nel 1360, a seguito di un prodigioso evento, che ebbe come protagonista un pastore di Camporosso che un giorno smarrì le sue pecore, per poi ritrovarle inginocchiate attorno ad un cespuglio di pino mugo al centro del quale era una statuetta rappresentante la Madonna col Bambino. L’uomo, stupito da quanto aveva visto, trasportò l’oggetto miracoloso a valle e lo consegnò al parroco del paese.
Tuttavia, la mattina seguente la statuetta era di nuovo tornata inspiegabilmente sul Lussari ed ancora una volta aveva portato le pecore a genuflettersi. Dopo che l’episodio si ripeté una terza volta, venne informato il patriarca di Aquileia, che ordinò di costruire una cappella nel luogo del ritrovamento.
Purtroppo di questa costruzione non è rimasta alcuna traccia, mentre l’edificio attuale non è che il risultato di rifacimenti ed ampliamenti effettuati in corrispondenza della struttura edificata nel 1500. La chiesa viene spesso definita anche “dei tre popoli”, in quanto è meta di pellegrinaggio delle persone appartenenti alle tre stirpi linguistiche confinanti, ovvero quella germanica (tedesco), quella slava (sloveno) e quella romanza (friulano ed italiano).
La stazione sciistica ed il sentiero del Pellegrino
Il Lussari, tuttavia, non è solo un luogo dedito al culto, ma anche un’importante stazione sciistica, che può essere raggiunta attraverso una telecabina. L’impianto è aperto da dicembre ad aprile e permette agli appassionati di sci di cimentarsi sulla pista Di Prampero, che è un delle più emozionanti e suggestive discese del Friuli, nonché sull’Alpe Limerza.
Gli amanti della natura, tuttavia, possono praticare trekking, percorrendo il Sentiero del Pellegrino, che conduce al santuario e che si inoltra nei boschi della foresta di Tarvisio. Tale via ha assunto nel tempo questo nome, perché è stata ed è battuta dai pellegrini che intendono recare omaggio alla chiesa della Madonna del Lussari. Lungo il percorso, infatti, si ritrovano le stazioni della Via Crucis, che guidano gli escursionisti verso la cima del monte.
Antiche tradizioni popolari
Il piccolo borgo che sorge sul monte Lussari mantiene vive le antiche tradizioni popolari, come la festa dei Krampus, che viene attuata ogni 5 dicembre, e che prevede la presenza di raccapriccianti, ma suggestivi mostri che accompagnano San Nicolò.
Interessante è anche la Perchta, che si tiene il 5 gennaio a Camporosso, durante la quale, all’imbrunire si raccolgono alcuni ragazzini con dei campanacci, che corrono lungo le vie sbatacchiando le campane, fino a quando non raggiungono la fine del villaggio, dove si ricompongono.
Tale trambusto ha lo scopo di allontanare la Perchta Bata, uno spirito femminile malefico. Infine si ricordano la Maja, che viene celebrata durante il mese di maggio ed è legata alla fertilità, e La Sciapa, che viene attuata dai coscritti e coinvolge tutto il paese.