Isola Rossa: il filo corso tra la Francia e la Corisca

Isola Rossa: il filo corso tra la Francia e la Corisca

«In generale si pensa alla Corsica come alla terra natia di un imperatore […] Ma essa è stata anche la culla di un romantico cantante dalla lunga e gloriosa carriera […] è anche il paese della vendetta, della siesta, dei formaggi piccanti, dei maiali selvatici, delle castagne, dei vecchi senza età che guardano scorrere la vita […] è uno dei luoghi privilegiati dalla terra che godono di una loro tipicità che né i tempi né gli uomini riescono a intaccare».

Così scrivevano René Goscinny e Albert Uderzo parlando dell’isola francese riferendosi all’avventura di Asterix in Corsica.

Qui il simpatico gallo, accompagnato come sempre dall’amico Obelix ed il cagnolino Idefix, veniva a contatto con una realtà isolana estremamente fiera e tradizionalista che, per certi versi, ricorda la nostrana Sardegna.

Ma la Corisca non è ovviamente solo Napoleone Bonaparte, maiali e formaggi. Dalla parte esatta della sua natia Ajaccio, nell’Alta Corsica, si trova lo stupendo come di Isola Rossa (L’Île-Rousse o Lìsula) famoso per le sue coste e per il borgo cittadino ricco di storia e cultura.

corsica - interno

Un po’ di storia locale

Il piccolo borgo, al giorno d’oggi conta circa 3.000 abitanti, fu fondato nella seconda metà del Settecento dal politico e militare corso Pasquale Paoli.

Considerato vero e proprio padre della Corsica, Paoli voleva avere un porto strategico per contrastare la potenza navale di Genova, dopo quelli di Algajola e Calvi, e “battezzò” così il luogo in onore del colore delle rocce isolane.

Una cosa simile accadde già nel IV Secolo Dopo Cristo quando gli antichi romani chiamarono la località “Rubico Rocega”, ovvero “roccia rossa”. Assieme a San Fiorenzo, l’Isola Rossa conserva il nome in lingua italiano al contrario di altri insediamenti che sono in lingua francese.

Personaggio mai dimenticato ed importantissimo per la tradizione locale, viene fatto vivere anche nella memoria dei visitatori con un busto a lui dedicato in italiano ed un’omonima piazza ottocentesca.

I principali monumenti storici

Borgo piccolo, ma con delle vere e proprie attrazione come il mercato coperto del XIX secolo sorretto da 12 colonne ed ancora oggi ricco dei sapori e degli aromi della tipica cucina locale. Dello stesso periodo è poi il faro della Pietra che “contrasta” la torre genovese sull’isola della Pietra.

Sempre a proposito di locale, il Museo Oceanografico ospita le tante specie marine che popolano quei luoghi incontaminati sia sopra che sotto la superficie dell’acqua. Imperdibile poi la chiesa dell’Immacolata Concezione di Maria (1892) e l’antico convento di Notre Dame della “Miséricorde”.

Il patrimonio naturale dell’Isola Rossa

Basterebbe parlare dell’incantevole spiaggia di Marinella, non si tratta della canzone di Fabrizio De André, per far vedere come la natura rivesta un’importanza centrale, ma così facendo ci scorderebbe dei tanti isolotti che circondano l’isola come Saletta, Isola della Pietra, Brocettu e così via.

Le coste poi, frastagliate e rocciose, ben si prestano a lunghe passeggiate dove i piedi affondano nella sabbia bianchissima bagnate da acque limpide e cristalline.

Stessa cosa dicasi per i fondali, puliti e tutti da scoprire, che attirano anche moltissimi appassionati di immersioni.

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