Le famose Grotte di Frasassi presentano uno dei percorsi sotterranei più suggestivi e fiabeschi del pianeta, che prevede ben 30 chilometri di cunicoli, pertugi e caverne, dislocate su 8 distinti livelli geologici. Detto ciò, non stupisce che ogni anno migliaia di turisti vengano richiamati dal fascino di queste concentrazioni calcaree, dominate da stalattiti e stalagmiti, ma anche da laghetti e da delicati arabeschi rocciosi.
Alcune curiosità
Tale complesso di grotte carsiche sotterranee sono collocate presso il comune di Genga, in provincia di Ancona, e rientrano nel Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi. La prima ad essere scoperta è stata, nel 1971, la Grotta del Grande Vento, che oggi rappresenta il punto di accesso per visitare queste incredibili manifestazioni naturali. Successivamente sono state individuati numerosissimi antri inesplorati e ad ogni composizione geologica è stato dato un nome che ne permetta l’identificazione.
Particolarmente suggestive sono le stalattiti e le stalagmiti: vere e proprie sculture naturali, formatesi nel corso di 190 milioni di anni, grazie al lavorio dell’acqua, che veicola il biossido di carbonio nelle rocce calcaree, dando origine ad un sale che consente di sviluppare concrezioni uniche ed affascinanti. Le Grotte di Frasassi sono aperte al pubblico tutto l’anno, in modo da favorire la visita di uno degli spettacoli sotterranei più suggestivi della Terra.
I percorsi delle Grotte di Frasassi
Per esplorare le Grotte di Frasassi sono stati studiati due incredibili percorsi di speleo avventura. Il primo che vale la pena di citare è il Percorso Blu, che può essere effettuato dai 12 anni in poi e prevede un livello di difficoltà basso. La durata è di circa 2 ore, durante le quali si ha la possibilità di arrampicarsi, oltrepassare cunicoli, attraversare strettoie naturali e contemplare spiazzi sotterranei, come le sale Gentile da Fabriano, Finlandia, del Bivacco ed i Pozzi di Lucia.
Incredibili e di rara bellezza sono le centinaia di concrezioni calcaree, tra le quali, estremamente particolari ed uniche, sono le pelli di leopardo, che possono essere osservate solo in ambienti intimi e riservati, raggiungibili da pochi esploratori, opportunamente equipaggiati. Più lungo, ovvero della durata di circa 3 ore, è il Percorso Rosso, che richiede maggiore sforzo ed impegno fisico.
Esso ha inizio al termine del percorso turistico, vale a dire in corrispondenza della sala dell’infinito, e prevede di calarsi in una voragine di 30 metri, per contemplare le incredibili sale del Molare, dell’Elefante e del Palcoscenico.
Il tracciato prevede una serie continua di sali e scendi, che consentono di ammirare tutte le meraviglie naturalistiche che il complesso di grotte ha da offrire, come l’Obelisco, una stalagmite che si erge per 15 m, ma anche le Canne d’organo, concrezioni conico-lamellari, che risuonano, e la Sala delle Candeline, dove il piano di calpestio è disseminato di piccole stalagmiti cilindriche.
La fauna ipogea delle Grotte di Frasassi
Da quando sono state scoperte, le Grotte di Frasassi hanno permesso di censire ben 67 specie animali, la maggior parte delle quali endemiche di questo specifico ecosistema ipogeo. Qui, infatti, trovano riparo circa una decina di specie di differenti di pipistrelli, mentre tra gli anfibi degni di nota sono il geotritone italiano, il tritone italiano e la salamandrina dagli occhiali.
Vanno, tuttavia, menzionati anche gli invertebrati, ed in particolare il Niphargus ictus, ossia un piccolo crostaceo troglobio, che popola i laghetti di acqua solfurea delle grotte, e l’Islamia pusilla, un particolare gasteropode. Tali complessi cavernosi, quindi, sono diventati un importante luogo di studio per biologi, speleologi e geologi.