Cosa vedere a Padova: facciamo due passi nella Città del Santo

Cosa vedere a Padova: facciamo due passi nella Città del Santo

Il nome della città di Padova riecheggia tra i corridoi delle università, delle biblioteche e degli uffici principalmente per due motivi.

I visitatori più giovani in età universitaria la nominano spesso per la movida, la vita universitaria e le tante feste che rendono l’esperienza di studio degna di essere vissuta a pieno.

I più maturi e lavoratori, invece, per le tante chicche culturali ed architettoniche che abbelliscono il capoluogo veneto senza disdegnare uno spritz come si deve. Ovviamente ricordiamo che si tratta di una generalizzazione estrema qui usata in maniera puramente esemplificativa.

Una volta premesso questo cerchiamo dunque di capire assieme che cosa si può vedere a Padova più nello specifico.

padova - interno

Padova in pillole

Con i suoi circa 200.00 abitanti, Padova è il terzo capoluogo della regione Veneto più popoloso dopo le intramontabili, anche e soprattutto a livello turistico, Verona e Venezia.

Non per niente un celebre adagio popolare recita “Venezia la bella, e Padova sua sorella” ricordando come le due città distino solo pochi chilometri l’una dall’altra.

Ad un’estremità della Pianura Padana e protetta da Sant’Antonio, il Santo senza nome perché egli è quello per antonomasia, la città di Padova comincia già a svilupparsi con i primi insediamenti preistorici poi seguiti da quelli degli antichi romani, medievale, pre – italici e così via fino alla sua forma moderna rimanendo costantemente nel tempo uno dei punti di riferimento della cultura e della conoscenza.

Va però ricordato che, secondo la celebre “Eneide” del poeta romano Virgilio, la città sarebbe stata fondata dal principe troiano Antenore.

Ritornando al discorso culturale, università, biblioteche, conventi infatti racchiudevano tutto lo scibile dell’epoca e, secoli dopo, hanno dato anche il via a quello che venne definito il Rinascimento Padovano che ha influenzato il resto dello Stivale italiano.

Che cosa vedere a Padova

Tappa più che obbligata per forza di cose è la Cappella degli Scrovegni decorata da Giotto e questo già di per sé sarebbe più che abbastanza, ma così facendo si tralascerebbero le opere di altri artisti come il Tintoretto (esposte ai Musei Civici) e Menabuoi (suo il ciclo di affreschi che adorna il Battistero del Duomo).

Sulla stessa falsa riga vi è poi la Basilica di Sant’Antonio che mischia sapientemente arte romanica, gotica e bizantina in un tripudio di arte e religiosità. Il tutto con un bronzo di Donatello a pochi passi dall’ingresso!

Un tempo meta di fiere e corse ed oggi di ritrovo e svago è poi il meraviglioso Prato della Valle con il suo corso d’acqua con ponti e le tante statue che vigilano sugli abitanti.

Un gioiello dell’architettura e dello stile padovano di circa un chilometro e mezzo tutto da godere metro dopo metro. Come accennato prima, Padova è sempre stata famosa per le sue università come testimoniano il Palazzo del Bo ed il Gabinetto Anatomico.

In queste sale sono passati menti geniali come Copernico e Galilei mentre, al Teatro, una ristretta cerchia di studenti poteva ammirare delle lezioni di anatomia senza le quali non si avrebbe la moderna medicina.

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