Nella periferia di Trieste si trova una incantevole struttura architettonica, che richiama antiche suggestioni e che è arricchita dalla presenza di innumerevoli elementi di pregio, che ne esaltano l’indiscussa bellezza. Andiamo, quindi, alla scoperta del Castello di Miramare e delle sue meraviglie.
Un po’ di storia
Il Castello di Miramare, affacciato sulle tranquille acque dell’Adriatico e circondato da un raffinato giardino, è stato edificato per volere dell’Arciduca Massimiliano d’Asburgo, alla periferia di Trieste. I lavori di costruzione ebbero inizio il 1 marzo 1856, su progetto dell’ingegnere Carl Junker, che ideò una dimora in stile eclettico, rispettando a pieno i dettami della moda dell’epoca, in cui convivono elementi gotici, medievali e rinascimentali. Punto dominante della struttura è sicuramente la presenza del mare, che influenza il colore azzurro delle tappezzerie utilizzate nel pianoterra, ed ispira arredi e denominazioni di vari ambienti.
Gli interni, spettacolari ed intriganti, vedono l’intervento dei due artigiani Franz e Julius Hofmann, che conferiscono al pianterreno, in cui si trovano gli appartamenti privati di Massimiliano e della consorte Carlotta del Belgio, un carattere intimo e privato. Destinato alla rappresentanza è, invece, il primo piano, dove dominano tappezzerie porpora attraversate dai simboli imperiali ed ornati carichi di stemmi.
Il Parco di Miramare
Il parco del Castello di Miramare, che si estende per ben 22 ettari, è il risultato di un intenso lavoro attuato, per volere di Massimiliano, sul promontorio carsico di Grignano, che in origine si presentava quasi completamente sprovvisto di vegetazione. Anche in questo caso, l’arciduca si avvalse dell’operato di Carl Junker per la progettazione del giardino, ma per quanto riguarda la parte botanica si affidò, invece, inizialmente, a Josef Laube, per poi sostituirlo con Anton Jelinek.
Nella struttura del parco vennero introdotte numerose specie vegetali, molte delle quali di origine extraeuropea. I lavori ebbero inizio nel 1856 e si protrassero per diversi anni. La zona ad est prevede una sistemazione a “bosco”, poiché asseconda l’ortografia del luogo, mentre la parte a sud-ovest è caratterizzata da tratti geometricamente impostati.
Ad abbellire il Parco vi sono alcune opere scultoree prodotte dalla celebre ditta berlinese Moritz Geiss, ma, degne di nota, sono anche: le serre composte da raffinate vetrate, la intrigante casetta svizzera posta in prossimità del Lago dei cigni, ma anche la cappella di san Canciano, in cui si ritrova un crocifisso scolpito con il legno della fregata “Novara”.
Il Castelletto e le Scuderie
Nel parco Massimiliano fece erigere anche il Castelletto, che ripropone, in scala ridotta, gli esterni eclettici che si ritrovano nella residenza principale. Tale struttura gode di un’incredibile vista panoramica, che si protende sul porticciolo di Gragnano.
La decorazione preservata al primo piano rimanda inesorabilmente a Villa Lazarovich, la residenza di Trieste di Massimiliano, i cui arredi, proprio per suo volere, furono fatti confluire nel Castelletto. Negli anni Trenta del Novecento, il piccolo “Gartenhaus” venne trasformato in un museo dai duchi di Savoia-Aosta, mentre attualmente è diventato la sede della Direzione della Riserva Naturale Marina di Miramare.
Per quanto riguarda le Scuderie, invece, sono state erette tra il 1856 ed il 1860, ad opera di Carl Junker. L’edificio è dislocato sulla via che conduce al Castello ed è caratterizzato da un corpo centrale, nonché da due ali laterali assolutamente simmetriche. Tale struttura subì diverse modifiche con l’avvento dei duchi Savoia-Aosta ed oggigiorno viene utilizzata per meravigliose esposizioni temporanee.