Bagni San Filippo: le acque curative più importanti della Toscana

Bagni San Filippo: le acque curative più importanti della Toscana

Bagni San Filippo è una celebre frazione del comune di Castiglione d’Orcia, che si trova in provincia di Siena, in corrispondenza delle pendici del Monte Amiata. Tale zona è nota soprattutto per le acque curative, delle quali è possibile godere grazie allo stabilimento termale, che è aperto tutto l’anno ed attrae numerosi ospiti.

Alcune informazioni storiche sui Bagni

Le incredibili proprietà di queste acque termali erano già note ai Romani, che erano stati attirati in questa zona dalle bellezze naturalistiche e paesaggistiche. Tuttavia, i bagni furono sottoposti ad un importante rimaneggiamento nel 1566, per volere di Cosimo I de’ Medici, poiché diversi membri della famiglia frequentavano tale ambiente terapeutico.

Verso la fine del Settecento venne effettuata la prima analisi chimica delle acque, ad opera di Giorgio Santi. Tuttavia, furono studiate con maggiore attenzione nell’Ottocento da Antonio Targioni Tozzetti, mentre le proprietà terapeutiche furono evidenziate da Giuseppe Giuli.

Per quanto riguarda il nome della frazione, deriva dalla piccola chiesa realizzata in onore di San Filippo Benizi, che sembra si fosse fermato in queste zone in eremitaggio nel 1269. Secondo una leggenda popolare, del resto, sarebbe stato proprio il religioso a far sgorgare l’acqua miracolosa, anche se in realtà questa era già nota anche in epoca romana.

Le proprietà delle acque termali dei Bagni di San Filippo

Le acque dei Bagni di San Filippo sono solfuree, solfate, calciche e magnesiache ipertermali. Per tanto hanno proprietà analgesiche, antinfiammatorie e miorilassanti per le articolazioni, nonché anticatarrali, antimicrobiche e fluidificanti per le mucose.

Inoltre, è bene specificare anche i benefici garantiti dal fango naturale da esse depositato, addizionato con argilla e lasciato riposare in apposite vasche, nelle quali viene trattato, e, successivamente, raccolto in secchi immersi nel calore delle stesse acque.

La proprietà di cementazione delle acque, del resto, fu utilizzata non solo a scopo terapeutico, ma anche artistico, a partire dalla metà del Settecento, ad opera di Leonardo de Vegni che ideò la cosiddetta “plastica dei tartari“, attraverso l’impiego della quale riuscì ad riproporre numerosi oggetti artistici, per la cui produzione, nel 1766, l’artista concepì una fabbrica, molto apprezzata dal Granduca Pietro Leopoldo.

La conformazione dei Bagni di San Filippo

I Bagni di San Filippo sono caratterizzati da una zona libera, denominata Fosso Bianco, in cui si ritrova un torrente circondato da una suggestiva vegetazione boschiva, presso il quale confluiscono diverse sorgenti di acqua calda. Qui si sviluppa un vero e proprio susseguirsi di pozze, in cui è possibile immergersi e fare il bagno tutto l’anno, anche nei mesi freddi. Degne di nota in questa area sono le imponenti concrezioni di carbonato di calcio, che sembrano aver assunto forme interessanti. Particolarmente suggestiva è La balena bianca, che ricorda proprio questo meraviglioso mammifero. Tuttavia, in questa frazione di Castiglione d’Orcia si trova anche uno stabilimento termale provvisto di piscina, ossia un’ampia vasca ad altezza degradante nella quale si sviluppa anche una cascata di acqua termale calda, che rappresenta un vero e proprio massaggio termale, e di un centro benessere, che offre trattamenti unici e rigeneranti (peeling, maschere a base di fanghi termali) tipicamente termali, ma anche alcuni di derivazione orientale ed occidentale, che aiutano a rilassare anche la mente.

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